Il tasso di inflazione che riporta l’area euro agli anni ‘801, l’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e le stime di crescita riviste al ribasso2 stanno ridisegnando un nuovo scenario per l’economia globale, su cui incombe l’incertezza legata all’andamento del conflitto in Ucraina e all’aumento dei costi dell’energia.
Dopo anni di inflazione contenuta e relativa stabilità sul fronte geopolitico, è in questo nuovo contesto di profonda trasformazione che si muovono gli investitori, che da una parte vogliono sottrarre i risparmi, cresciuti negli anni della pandemia, e i rendimenti dall’erosione del potere d’acquisto prodotta dall’inflazione, mentre dall’altra possono essere disorientati rispetto alle opportunità di investimento in un’economia globale esposta al rischio di stagflazione.
Ci vorrà qualche mese per capire quali sono le scelte di gestione dei patrimoni degli investitori e se prevarrà la volontà di rifugiarsi in investimenti considerati sicuri, ma intanto un primo segnale arriva dall’obbligazionario, verso cui si rileva un crescente interesse.
Cosa sono le obbligazioni
Le obbligazioni, o bond, sono titoli che conferiscono all’investitore il diritto di ricevere, alla scadenza definita dal contratto, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse, chiamata cedola. Il soggetto emittente può essere lo Stato o un altro ente pubblico (bond governativi), una banca o società (corporate bond) o organismi sovranazionali (supranational bond).
L’obbligazione, di fatto, rappresenta un debito per chi la emette, perché utilizza la somma ricevuta per finanziarsi. Al contrario, per l’investitore è un credito, che può essere acquisito sul mercato primario, ovvero al momento della prima emissione, o sul mercato secondario, cioè in un momento successivo all’emissione, da chi le ha già acquistate (in questo secondo caso l’acquisto avviene al prezzo di mercato).
Il mondo delle obbligazioni è molto ampio, e comprende vari tipi di obbligazioni a seconda delle modalità e dei tempi con cui vengono restituiti capitale ed interessi. La cedola, ad esempio, può essere a tasso fisso, quando garantisce periodicamente un ammontare di interessi stabilito a priori, oppure a tasso variabile, quando gli interessi pagati dipendono da indici finanziari, reali (tasso di inflazione) o valutari (tasso di cambio).
I bond sono comunque sempre strutturalmente diversi dalle azioni: in quanto titoli di debito, danno il diritto di ricevere una cedola per il denaro che si è prestato, oltre alla restituzione del capitale a scadenza. Con le azioni, si partecipa al capitale di rischio dell’azienda, diventandone proprietari per la quota di azioni detenute: se l’azienda andrà bene, anche il valore del titolo sale, e viceversa.
Ciò non significa, però, che le obbligazioni siano esenti dal rischio: ad esempio, l’emittente potrebbe avere problemi di solvibilità e non essere in grado di ripagare i propri debiti.
Effetto inflazione sulle obbligazioni
Come sempre, quando si parla di mercati finanziari, i fattori e le variabili da considerare sono molte e non è possibile fare previsioni certe neanche per l’impatto dell’inflazione sulle obbligazioni.
In modo molto intuitivo, si può dire che per chi prende in prestito il denaro (gli emittenti dei bond) l’aumento del costo del denaro comporta un onere ulteriore, mentre chi presta denaro acquisendo obbligazioni, in linea teorica dovrebbe essere avvantaggiato da rendimenti più performanti.
Il condizionale è d’obbligo perché ci possono essere effetti contrastanti, che dipendono anche dalla tipologia di obbligazione.
L’aumento dei tassi di interesse, in particolare, si traduce in un maggior rendimento delle nuove emissioni obbligazionarie rispetto a quelle già in circolazione, per questo il prezzo di queste ultime scende. “Se il bond viene tenuto fino a scadenza – spiegano gli analisti di Morningstar3 – verrà rimborsato dall’emittente alla pari e il sottoscrittore potrà investire il ricavato in nuove obbligazioni con rendimenti superiori”.
D’altra parte, l’inflazione rappresenta un “nemico” per gli investimenti a reddito fisso, ad esempio le obbligazioni con cedola a tasso fisso, in cui i pagamenti regolari in linea interessi rimangono fissi fino alla scadenza, esponendo il rendimento all’erosione del potere d’acquisto.
Per questo non c’è una risposta univoca in merito all’impatto che l’inflazione può avere sugli investimenti in obbligazioni. Ci sono anche differenze tra bond a lungo e breve termine. Da inizio 2022, sempre Morningstar ha rilevato una maggiore penalizzazione per la categoria Euro bond long term rispetto ai fondi a breve termine, che sono risultati meno influenzati dal rialzo dei tassi.

Aumentano i bond in portafoglio
Al netto della difficoltà di prevedere come si evolverà il mercato finanziario alla luce delle attuali condizioni economiche, i segnali che arrivano dagli investitori sono comunque di una tendenza ad orientarsi sempre di più sui bond.
Secondo l’ultima analisi dei flussi europei di Morningstar4, gli investitori sono tornati sui fondi obbligazionari, dopo i deflussi della prima parte del 2022. La raccolta netta in Europa è stata di 10 miliardi di euro, con gli investitori che hanno puntato soprattutto su obbligazionari corporate in euro, global bond che coprono l’esposizione valutaria in dollari (USD hedged), governativi in euro e obbligazionari mercati emergenti.
La ragione è legata soprattutto alla volontà di controllare il rischio: rispetto alle azioni, infatti, le obbligazioni hanno in genere una performance molto più stabile, anche in fase di rialzo dei tassi di interesse5.

“Dal 1926 – spiegano gli analisti di Morningstar6 – ad esempio, le azioni hanno subito 119 trimestri di rendimenti negativi. In circa due terzi di questi periodi, i bond hanno registrato rendimenti positivi. Inoltre, l’entità delle perdite per le obbligazioni è stata in genere molto più contenuta”.
Gli investitori probabilmente considerano l’obbligazionario una strada per resistere a un’eventuale recessione, in un contesto in cui l’aumento dei tassi di interesse sia in Europa che negli Stati Uniti può creare delle opportunità di rendimento.
Ecco perché gli esperti si attendono una nuova stagione per l’obbligazionario, con la ricerca da parte degli investitori di soluzioni per diversificare ed ottimizzare il portafoglio.
1. “Eurostat – Inflazione annua area euro fino al 10,7%. Stima flash ottobre 2022”, Format Research, 31 ottobre 2022
2. Kate Whiting, “Inflation, employment, growth: The Eurozone’s economic outlook in 3 charts”, World Economic Forum, 10 agosto 2022
3. Sara Silano, “Rialzo dei tassi: quale impatto sui fondi obbligazionari”, Morningstar, 1 settembre 2022
4. Sara Silano, “Perché gli investitori sono tornati sulle obbligazioni”, Morningstar, 29 settembre 2022
5. Emory Zink, “What Do Rising Interest Rates Mean for Diversification?”, Morningstar, 17 marzo 2022
6. Sara Silano, “Rialzo dei tassi: quale impatto sui fondi obbligazionari”, Morningstar, 1 settembre 2022