In periodi di grande instabilità dei mercati, con continui rialzi e ribassi come accaduto nel 2022, è frequente che volatilità e rischio di investimento siano considerati come sinonimi.
In realtà, pur essendo legati fra di loro, si tratta di due concetti diversi, che non possono essere confusi.
La volatilità in ambito finanziario misura l’incertezza del rendimento di un’attività finanziaria, in base ai movimenti del prezzo. Se questi ultimi sono molto ampi (in aumento o in diminuzione), la performance risulterà essere molto elevata oppure molto contenuta.
Il rischio, invece, è la possibilità che il rendimento effettivo di un investimento sia diverso da quello atteso, per una serie di fattori che non sono direttamente controllabili.
Già dalla definizione appare evidente come volatilità e rischio siano concetti differenti, che è importante conoscere per assumere scelte razionali nell’ambito del processo di investimento.
Volatilità e rischio: perché non sono sinonimi
Sia la volatilità che il rischio sono elementi intrinseci degli investimenti, che non possono essere eliminati.
La prima è frutto delle dinamiche fisiologiche dei mercati finanziari, che rispondono alla logica della domanda e dell’offerta. Inevitabilmente, questa è influenzata anche da variabili esterne: una crisi improvvisa (vedi COVID), annunci fatti da aziende, paure o ottimismo su scenari politici, sono tutti elementi che possono portare al crollo repentino dei titoli o all’improvviso rialzo di alcuni di essi. Per questo, talvolta i movimenti dei prezzi sono ampi e repentini, quasi come se fossero un “termometro”, che misura ottimismo o sfiducia anche al di fuori del contesto puramente finanziario.
Come indice dell’andamento dei prezzi, la volatilità è una delle variabili che connotano il rischio, anche questo elemento ineliminabile dell’investimento, in quanto “controparte” del rendimento.
I due concetti, tuttavia, non coincidono, tanto che l’effetto della volatilità sugli investimenti si vede soprattutto nel breve periodo, mentre nel lungo periodo è molto più contenuto.
Guardiamo, ad esempio, l’andamento dell’indice azionario S&P500, che dal 1957 segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione.
Facendo lo “zoom” sul 2022 appare evidente la forte volatilità ha contrassegnato l’ultimo anno.

Se inquadriamo l’anno 2022 in un periodo relativamente più lungo, la prospettiva cambia, come si evince dal grafico del quadriennio 2018-2022, dove le variazioni di breve periodo passano in secondo piano rispetto al trend del lungo periodo.

In un orizzonte più lungo, c’è il tempo di compensare le performance meno brillanti, riducendo l’effetto della volatilità sull’investimento complessivo e minimizzando il rischio che il rendimento reale sia inferiore rispetto a quello atteso.
Al contrario, se si deve smobilizzare l’investimento nell’immediato, la volatilità può incidere sul rendimento. Tuttavia, il fatto che il prezzo di un’attività strumento si stia muovendo più che in passato non necessariamente implica una maggiore rischiosità nel lungo periodo.
Volatilità, attenzione all’emotività
Sebbene la volatilità sia cosa diversa dal rischio, è comprensibile che provochi un forte impatto sulle scelte degli investitori, che sono inevitabilmente esposti a shock emotivi.
A fronte di continue variazioni dei prezzi, gli investitori potrebbero essere tentati di cambiare in corso d’opera il proprio portafoglio, di evitare del tutto di investire o di puntare tutto sugli asset più promettenti.
Sarebbe sempre meglio evitare, però, le scelte estemporanee dettate dall’emotività del momento, frutto di preoccupazione o di eccessivo entusiasmo, e cercare di tenere sempre il focus sui propri obiettivi di investimento e sul proprio orizzonte temporale.
Grazie alla consulenza qualificata e a soluzioni che permettono di aggiustare il proprio portafoglio in base al mutare delle esigenze ed al profilo di rischio, è possibile gestire il proprio investimento in modo razionale rispetto agli obiettivi prefissati, riducendo la volatilità e cogliendo opportunità emergenti.