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Rating Slovacchia

Data di pubblicazione21 Dic 2021   |   Tempo di lettura 6min   |   Tag finanza, investimenti, rating, slovacchia

NOVISLand

Slovacchia, l’anno si chiude con rating positivi e previsioni di crescita

Nella gestione degli investimenti è fondamentale la valutazione degli asset a cui indirizzare le proprie risorse. Questo vale anche e soprattutto quando si parla di investire in realtà che si trovano in Paesi esteri, per le quali è importante conoscere non solo l’affidabilità dell’asset di destinazione, ma anche il contesto in cui esso è inserito.

Un Paese instabile politicamente e socialmente, con un’economia in declino ed un mercato del lavoro debole, potrebbe diventare un fattore di rischio anche per un’azienda potenzialmente solida e con buone prospettive di crescita, che potrebbe essere investita dalle conseguenze di criticità politiche, sociali ed economiche, o addirittura da un eventuale stato di crisi del Paese.

Al contrario, uno Stato che registra trend di crescita economici positivi, coesione sociale, relazioni internazionali positive, affidabilità riconosciuta da enti terzi si configura come un ecosistema in cui le diverse realtà che vi operano hanno spazio per sviluppare la propria attività ed esprimere il proprio potenziale.

La Slovacchia, Paese in cui ha sede la compagnia assicurativa NOVIS, offre, da questo punto di vista, numeri e trend positivi, che possono a buona ragione consolidare la fiducia degli investitori.

I punti di forza della Slovacchia secondo la Farnesina

Dare una valutazione all’affidabilità di uno Stato estero non è facile, perché bisogna considerare tutta una serie di variabili che presuppongono un’ampia conoscenza di informazioni di natura storica, politica, sociale, economica.

In soccorso del singolo investitore arrivano però fonti ufficiali ed autorevoli di enti che si occupano proprio di monitorare queste variabili e dare dei giudizi di sintesi, utili a per orientare gli investitori.

Molto utile, ad esempio, è InfoMercatiEsteri, osservatorio del Ministero degli Affari Esteri1, realizzato dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese – Ufficio I – proprio per soddisfare la richiesta di informazioni sui mercati esteri proveniente dagli operatori economici nazionali.

Secondo questo osservatorio, che viene costantemente aggiornato, la Slovacchia presenta molti punti di forza. Innanzitutto una buona rete infrastrutturale, in quanto il Paese è strategicamente inserito in Europa centrale, con buone connessioni viarie e ferroviarie con Vienna, Budapest e Praga, che facilitano gli scambi commerciali. La sua favorevole posizione geografica permette al Paese di essere il ponte tra l’area russo-ucraina e l’Unione Europea.

Inoltre, si tratta di uno Stato ben inserito nel contesto europeo: fa parte dell’Unione europea dal 2004, dell’Area Schengen dal 2007 e dell’area euro dal 2009. Questo comporta una certa omogeneità nella legislazione, per effetto dello sforzo di armonizzazione delle normative avviato dall’Europa, che garantisce una maggiore sicurezza per investitori e consumatori di tutto il territorio europeo.

Altro aspetto importante sottolineato nell’Osservatorio della Farnesina è la buona preparazione delle generazioni che si affacciano al mercato del lavoro. In un mondo in cui il capitale umano sta diventando la risorsa più importante in ambito lavorativo, una forza lavoro giovane e con buona preparazione è garanzia di continuità aziendale e rappresenta una spinta alla crescita dell’economia e, in generale, del Paese.

I rating delle Agenzie internazionali

Altra fonte che consente di orientarsi, soprattutto quando si parla di investimenti, è rappresentata dalle agenzie di rating, in particolare dalle tre globalmente riconosciute come principali, ovvero Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch.

Queste assegnano il giudizio di solidità e solvibilità alla maggioranza dei soggetti, pubblici e privati, che emettono bond sui mercati, sulla base dell’analisi di affidabilità creditizia di un’azienda, un’istituzione finanziaria o uno Stato sovrano.

Il rating è un giudizio sintetico della capacità dell’emittente di far fronte puntualmente agli impegni di pagamento del capitale e degli interessi alle scadenze prefissate all’emissione. Di fatto, indica se il debito del soggetto in cui si è investito di volta in volta considerato è sostenibile oppure se c’è un rischio insolvenza a causa del futuro deteriorarsi della situazione finanziaria: si va da un massimo di AAA, giudizio di massima affidabilità creditizia, al livello peggiore, D, ovvero default.

Il rating non è predittivo di ciò che avverrà, poiché anche chi ottiene il giudizio migliore potrebbe incappare in criticità non previste o, viceversa, che è valutato a rischio default potrebbe poi risollevarsi. Tuttavia, è una bussola che aiuta ad orientarsi, utilizzata anche da realtà come le Banche centrali, a partire dalla BCE, nell’acquisto di titoli.

Il rating, di fatto, risolve il problema dell’asimmetria informativa tra investitore e destinatario dell’investimento, perché l’analisi fatta dalle agenzie si basa su un set di informazioni molto complesso di cui il singolo investitore difficilmente dispone e che faticherebbe a riuscire a leggere correttamente.

Per gli Stati, la valutazione del rating, costantemente oggetto di monitoraggio, considera ad esempio la sostenibilità delle finanze pubbliche, la crescita economica, la risposta delle istituzioni agli shock politici, stabilità e trasparenza e affidabilità delle istituzioni e della politica, capacità di affrontare le crisi, la cultura nel pagamento dei debiti o la tendenza al default, la crescita economica, la politica monetaria.

Nel comunicare le informazioni, le agenzie dichiarano anche l’attesa di revisione del rating. Un outlook positivo sta a in­dicare che una società è sotto osservazione per un eventuale upgrade (rialzo) del giudizio di rating nel medio e lungo periodo. Al contrario, un outlook negativo indica la possibilità di un’eventuale rivisitazione al ribasso del giudizio di rating (downgrade).

Anche la Slovacchia, come gli altri Stati, è oggetto di analisi delle principali agenzie di Rating, che hanno valutato positivamente il Paese, nonostante l’onda lunga della pandemia.

Per Standard & Poor’s il rating del credito si attesta ai livelli più alti della scala con il giudizio di A+ e outlook stabile. Ciò significa che il Paese ha buone capacità di rispettare gli obblighi finanziari, con una maggiore suscettibilità ai cambiamenti delle circostanze e delle condizioni economiche, rispetto a chi ha rating superiori.

Analogo il giudizio di Moody’s, che ha confermato per la Slovacchia il livello A2 con outlook stabile.

Infine, Fitch’s ha assegnato alla Slovacchia la valutazione A con outlook positivo, che significa che potrebbe esserci presto un upgrade. Fitch’s ha infatti evidenziato alcuni dati interessanti, in particolare la competitività della Slovacchia nelle esportazioni, l’afflusso stabile di investimenti diretti esteri e capitali dall’UE, nonché un settore bancario ben protetto con una forte qualità di attivi.

Le prospettive di crescita per il 2022

La valutazione degli investitori non può non prendere in considerazione anche le possibili evoluzioni di crescita di un Paese.

Anche da questo punto di vista la Slovacchia si configura come un contesto estremamente positivo. Nella previsione economica d’autunno pubblicata dalla Commissione europea2 si legge, ad esempio, che l’economia slovacca si sta riprendendo dalla recessione del 2020 e che lo sviluppo sarà stabile con un deficit di bilancio in calo nei prossimi tre anni.

Dopo il calo del 4,4% del PIL dello scorso anno, legato al rallentamento dell’economia europea e globale per effetto della pandemia, nel 2021 l’economia slovacca è tornata a crescere del 3,8%, tornando ai livelli di produzione pre-Covid. Per il 2022 continuerà ad aumentare, con un aumento del Pil atteso del 5,3% e del 4,3% nel 2023. Le stime sono le migliori per quanto riguarda l’Europa centrale e orientale.

L’epidemia di Covid ha leggermente peggiorato il tasso di disoccupazione, salito al 6,8%, e del debito pubblico, che ha raggiunto il 61,8%. Entrambi questi indicatori sono però destinati a scendere: per il debito pubblico, si tornerà sotto il 60% già nel 2023.

Sulle previsioni di ripresa economica pesa, certamente, l’andamento della situazione epidemiologica, che continua a costituire il principale elemento di incertezza per l’economia di tutto il mondo, visto come l’emergenza sanitaria e le misure per contenerla (restrizioni, lockdown) impattano sull’economia.

D’altra parte, rispetto al passato, c’è un elemento nuovo che fa da contrappeso a questa incertezza, ovvero il grande piano di investimenti pubblici previsti dal Recovery Fund che avrà un forte effetto sulla ripresa a partire dal 2022.

Questo rassicura sulla capacità del Paese di affrontare anche un eventuale deterioramento della situazione epidemiologica e di continuare a costituire un ecosistema positivo per lo sviluppo di attività economiche e finanziarie.

1. “Perchè SLOVACCHIA (Punti di forza)”, infoMercatiEsteri, 20 maggio 2021

2. “Economic forecast for Slovakia”, European Commission, 11 novembre 2021

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